Cannabis terapeutica, diritto alla salute negato

///Cannabis terapeutica, diritto alla salute negato

cannabis terapeuticaIn Italia l’uso della cannabis a  fini terapeutici è legale da diversi anni.

Ma la pratica si sa, non è come la teoria, ed in questo caso, alla legge non corrisponde il diritto. Per i farmaci a base di cannabis, prodotti all’estero in particolare in Olanda, si fatica ancora a trovare medici prescrittori, ad accedere al farmaco ed a farsi rimborsare i costi dei cannabinoidi a scopo terapeutico.

Sono diverse le associazioni che si battono affinché il libero accesso ai farmaci cannabinoidi sia reso effettivo, sia attraverso un accesso immediato e gratuito ai farmaci, sia attraverso la regolamentazione dell’autocoltivazione, cioè della coltivazione ai fini esclusivi di utilizzo terapeutico da parte del paziente coltivatore. Tra queste emerge “LaPiantiamo”, Associazione No Profit nata  con lo scopo di facilitare l’uso terapeutico della canapa medicinale  ad ogni paziente affetto da patologie per le quali questa risulta necessaria.  Il fondatore, Andrea Trisciuoglio, malato di sclerosi multipla, ha denunciato più volte le difficoltà riscontrate nel reperire questi farmaci.

Proprio negli ultimi mesi il problema si è inasprito. La questione riguarda un farmaco specifico: il bediol. Quest’ultimo, utilizzato da molti malati, ad oggi non risulta reperibile. E le Asl non lo forniscono più ai pazienti a cui è regolarmente prescritto.

Il problema è stato denunciato anche dalla ex parlamentare Rita Bernardini, la quale si è esposta in prima persona per questa problematica: da oltre 20 giorni è in sciopero della fame, compromettendo in primis la sua salute per una causa così importante.

Ho quindi deciso di interrogare il governo affinché venga trovata una soluzione. Occorre affrontare urgentemente la grave emergenza legata all’indisponibilità del Bediol.

Il difficile reperimento dei farmaci cannabinoidi è una grave negazione del diritto alla salute. Diritto costituzionalmente riconosciuto.

Attendiamo risposte, ma soprattutto azioni concrete, le quali potrebbero comportare anche importanti modifiche alla legislazione vigente.

In merito a questa interrogazione proposta sono stata intervistata da RadioRadicale.

2017-06-20T12:21:51+00:00