La mancanza di una difesa integrata a livello Europeo costa 120 MILIARDI all’anno.
Se venisse attuata l‘Italia risparmierebbe qualcosa come 8 miliardi di euro l’anno! (una cifra sufficiente a coprire il costo delle manovre legate all’IMU e all’IVA).
Un’interessante studio dello Iai (I COSTI DELLA NON-EUROPA DELLA DIFESA) presentato ad Aprile 2013 oltre a snocciolare numeri importanti spiega come
ad oggi coesistono 27 forze nazionali, controllate da 27 differenti strutture, servite ognuna dalla propria struttura di comando, supporto logistico ed addestrativo, ed equipaggiata con armamenti, mezzi ed equipaggiamenti prodotti e mantenuti su base nazionale.
Un paradosso, considerando anche che le forse europee svolgono operazioni e missioni quasi sempre insieme.
E’ evidente e a tutti lo spreco in atto. Uno spreco accettato proprio da chi ha voluto l’Unione Europea e da chi vede nell’Unione Europea grandi opportunità e chi sostiene questa unione ad oggi, purtroppo, riconosciuta solo grazie ad una traballante unità monetaria ((che riguarda in questo caso solo 17 stati)
Creare una difesa integrata europea e destinare le risorse risparmiare allo stato sociale (Istruzione e Sanità in primis) sarebbe una di quelle opportunità che non viene colta anche a fronte di studi come quello dello IAI che dimostrano con i numeri i possibili vantaggi in un’operazione del genere.
Ecco quindi che il governo Letta e il ministro Mauro, con un pò di lungimiranza, avrebbero potuto spingere il parlamento ad appoggiare la mozione proposta da M5S e SEL, sospendere l’acquisto degli F35, e presentarsi al Consiglio Europeo Difesa, in programma a dicembre 2013, come il paese promotore di questa iniziativa
Qui sotto il documento completo “I COSTI DELLA NON-EUROPA DELLA DIFESA”