Continua la saga della nostra battaglia di sostenibilità dei trasporti attraverso il retrofit elettrico delle flotte pubbliche.
E si apre uno spiraglio con l’approvazione all’unanimità della nostra risoluzione discussa oggi in commissione congiunta trasporti e lavoro, inerente alla situazione dell’azienda Irisbus.
Il governo si è impegnato ad aprire un tavolo di confronto sulla vertenza Irisbus di Flùmeri che punti a tutelare in modo transitorio il reddito dei dipendenti attraverso il meccanismo di cassa integrazione in deroga, a fronte però di un piano programmatico che rilanci l’azienda e che reintegri i lavoratori nel settore.
Abbiamo puntualizzato che tra le alternative di rilancio possibile deve rientrare necessariamente il retrofit elettrico delle flotte, e che qualora ci fossero dubbi in merito, si proceda ad uno studio ed un’operazione di test del revamping elettrico di mezzi di trasporto pubblico.
E’ fondamentale inoltre, riorganizzare le attività industriali all’insegna di cluster tecnologici e funzionali che creino sinergie tra telecomunicazioni, settore dell’energia e tecnologie informatiche, e che permettano di fare rete tra le aziende che ruotano attorno ad Irisbus ed ai trasporti.
La Irisbus possiede le capacità, i mezzi operativi e il know how per effettuare queste operazioni di revamping, ed il Governo (a detta del sottosegretario) sta studiando la fattibilità dei progetti di rinnovo dei mezzi pubblici con l’obiettivo emissioni zero.
Considerato che, i mezzi di trasporto pubblico italiani hanno un’età media di 11 anni(in europa la media è 7) e che nel corso degli anni, per il rinnovo del parco mezzi si è investito sempre meno, con 2,3 miliardi nel periodo 97-2001, 1,2 miliardi dal 2002 al 2006 finendo con un -triste- 278 milioni per il periodo 2007-2011,
ci chiediamo se non sia arrivata l’ora di cambiare marcia, ed investire soprattutto nel rinnovo ad emissioni zero.
Il Governo -spiega Mara Mucci-, attraverso colloqui intercorsi oggi in commissione con il sottosegretario Erasmo D’Angelis, ci ha paventato la possibilità di ottenere 500 milioni di finanziamento nel triennio 2014-2016 (300 milioni per il trasporto su gomma e 200 su rotaia) nella legge di Stabilità.
Noi vorremmo -continua la deputata- la definitiva certezza che tale finanziamento sia però dirottato verso un rinnovo ad emissioni zero che sia da esempio anche per il trasporto privato.
Spingeremo, con altre risoluzioni anche in commissione attività produttive e trasporti, ed emendamenti alla legge di Stabilità, affinché si incentivi anche nel privato l’utilizzo di vetture elettriche e riconvertite a trazione elettrica, considerando il fatto che in Italia questo settore non trova spazio a sufficienza, e rileva una scarsa fiducia da parte dell’utente.
Bisogna investire in ricerca e sviluppo almeno alla stregua di quanto avviene al di fuori del Bel Paese, un tempo leader del settore.
Questa è una battaglia prima di tutto di civiltà, perché noi stessi dobbiamo essere i primi a guardare soprattutto alla sostenibilità ambientale in tutto ciò che facciamo.
Abbiamo messo un altro tassello con un obiettivo da realizzare ben presente in testa.
Un ringraziamento particolare a tutti quelli che stanno partecipando, attraverso i tavoli di lavoro e attraverso il contatto diretto.
Mara Mucci (comm. Attività Produttive), Ivan Catalano (comm. Trasporti)