Venerdì scorso, finalmente il sottosegretario per le Infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, rispondendo a una delle interrogazioni – a mia prima firma – presentata nella commissione Trasporti della Camera, ha affermato che al momento, la “regolamentazione” per consentire l’omologazione dei veicoli riconvertiti in elettrici o ibridi “è in fase di definizione” da parte del ministero dei Trasporti “e, quale norma tecnica, dovrà essere notificata, prima dell’adozione, alla Commissione europea”.
Il sottosegretario ha fatto sapere anche che “nella ricerca di una regolamentazione semplificata e facilmente applicabile, senza minimamente compromettere l’originaria sicurezza dei veicoli interessati dalle modifiche, è stato attivato un apposito tavolo tecnico per l’acquisizione dei contributi da parte dei rappresentati sia dei costruttori di veicoli, sia dei soggetti operanti nel campo dei ‘kit di conversione'”.
Il regolamento in fase di definizione non è altro che un decreto attuativo del decreto Sviluppo del 2012 che, a sua volta, fa riferimento all’articolo 75, comma 3-bis, del Codice della strada.
Lì viene previsto infatti che
“il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti stabilisce, con propri decreti, norme specifiche per l’approvazione nazionale dei sistemi, componenti ed entità tecniche, nonché le idonee procedure per la loro installazione, quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti dei veicoli, su tipi di autovetture e motocicli nuovi o in circolazione – si legge – I sistemi, componenti ed entità tecniche, per i quali siano stati emanati i suddetti decreti contenenti le norme specifiche per l’approvazione nazionale degli stessi, sono esentati dalla necessità di ottenere l’eventuale nulla osta della casa costruttrice del veicolo […] salvo che sia diversamente disposto nei decreti medesimi”.
Ma quanto ancora dovremo aspettare?