La trasformazione digitale della PA e la sua efficienza come priorità

//La trasformazione digitale della PA e la sua efficienza come priorità
Il tema della pubblica amministrazione (PA) e della sua trasformazione digitale ha ripreso ad essere destinatario di attenzioni.
Le analisi su problemi e malfunzionamenti abbondano e sono note: organizzazione e procedure inefficienti; età avanzata dei dipendenti; scarse competenze tecniche e manageriali; demotivazione dilagante.
Cambiare modello di reclutamento, puntare sulla formazione interna e valutare i risultati.
Se da una parte non si può prescindere dalle strutture burocratiche, dall’altra non si può pensare di rafforzarle e modernizzarle – così – dalla sera alla mattina.
Serve adeguare la PA alle nuove e pressanti sfide con svecchiamento/riqualificazione del personale oggi in servizio e fare ricorso – a tempo e con selezione competitiva e trasparente – a professionalità specialistiche e ultra-specialistiche – attinte dal mondo del lavoro e delle professioni.
Una sola cosa non basterebbe.
Il ricorso a professionalità esterne alla PA che, senza un corpo burocratico che “parli la stessa lingua”, non potrebbe da solo affrontare necessità del momento storico eccezionale che stiamo vivendo e, viceversa, non basterebbe il solo rafforzamento della PA, fino al punto da renderla adeguata alle sfide attuali, che richiederebbe anni – se non decenni – per essere completato.
Un piano di ammodernamento della PA è urgente e non lo si può improvvisare con quantificazioni sommarie.
Rafforzare la PA è strategico per il Paese, ed è un modo per rinsaldare il rapporto con i professionisti – che tanto hanno a che fare con la PA – e coi cittadini.
Di seguito trovate la mia intervista al quotidiano nazionale La Verità in cui spiego perché finora i progetti innovativi non hanno funzionato.
Buona lettura!
 
2021-01-26T18:01:59+00:00