Buoni spesa – la digitalizzazione arranca

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Come sapete, l’ordinanza firmata dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli prevede che i Comuni possano distribuire i 400 milioni stanziati dal governo per l’acquisto di buoni spesa, utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari o per comprare e distribuire direttamente generi alimentari e prodotti di prima necessità.

Nel testo non viene specificato l’importo dei buoni spesa né come questi saranno distribuiti. Già questo ha avuto come effetto la delimitazione della platea dei beneficiari secondo criteri differenti, dato che questi vengono decisi dai singoli comuni. Oltre questo si sperava che a livello di procedure ci sarebbe stata la massima attenzione, dato che appunto è massima l’importanza del sussidio.

9 aprile – Ad oggi nessuna risposta dall’amministrazione comunale!

Diversi cittadini mi segnalano che non hanno ricevuto risposta alla loro richiesta di usufruire dei buoni spesa, fatta già sabato 4aprile. Non si sa dunque se riceveranno il sostegno, se è andata in esaurimento la quota destinata alla città di Imola, o se la loro domanda era incompleta o non ammessa.
Pur comprendendo la situazione difficile dell’amministrazione, sarebbe utile un chiarimento. Tante famiglie contano su questo sussidio, nella tempestività dello stesso ed in un cenno di presa in carico da parte dell’ente.

8 aprile – Problemi col portale web 

“Al momento non è possibile proseguire con la richiesta del procedimento. Ci scusiamo per il momentaneo disagio”.

Questa la risposta del form sul portale del comune di Imola, quando un cittadino tenta di avviare la procedura digitalizzata per la richiesta del buono spesa, essenziale per il sostegno dei cittadini imolesi, che di punto in bianco si sono trovati senza reddito ed in difficoltà. 

Non è certo colpa del Commissario straordinario Rizzo. Ci tengo a sottolinearlo. 

La digitalizzazione dei procedimenti e l’agenda digitale, sono un tema assai vecchio nella pubblica amministrazione, e ad Imola passi avanti ce ne sono stati pochi nel corso degli anni. Oggi, in costanza di urgenza da covid-19, i nodi vengono al pettine. E così se fino a sabato  si poteva richiedere il buono spesa con procedimento analogico (stampa compila e invia mail) senza un riscontro con numero di protocollo (il cittadino di fatto non sa se la sua richiesta è stata esaminata o presa in carico), oggi c’è una novità: sul sito del comune di Imola è presente un procedimento digitalizzato (un form al quale si accede con spid o credenziali Federa), che però va in errore. Colpa della fretta e del picco di lavoro per chi offre il servizio. Ma ribadisco, non si può incolpare il commissario. I grillini che dovevano essere “quelli del digitale” su questo tema hanno smosso poco rispetto all’amministrazione precedente.

Il risultato è che, oggi che ci troviamo di fronte alla richiesta di un servizio essenziale, le domande arrivano simultaneamente via web, e come accaduto con Inps, qualcosa può andare storto. Qui probabilmente non si tratterà di un eccessivo carico dei server, ma il nuovo servizio probabilmente non è stato testato a sufficienza, e comunque è stato messo online in tutta fretta.

Anche a livello di circondario imolese non c’è da gioire.

Borgo Tossignano Castel San Pietro Terme e Castel Guelfo vanno avanti con procedure analogiche, ovvero un documento da compilare e inviare via mail, col rischio di errori e domande incomplete (cosa in effetti avvenuta), rischio che non si corre con la compilazione di un form che ti consente di concludere la domanda solo se hai inserito tutti i dati essenziali richiesti.

Anche il decreto legge n.18 del 2020 appena varato conferma la centralità del lavoro agile. L’obiettivo è quello di potenziare ai massimi livelli possibili l’utilizzo di questa forma organizzativa, limitando la presenza negli uffici pubblici, e dunque la digitalizzazione dei processi. 

Mi auguro che passata l’emergenza, venga fatto un serio lavoro a disposizione di tutto il circondario. Per risparmiare risorse, evitare duplicati, e centralizzare costi e problematiche. E soprattutto per dimostrare che i momenti di difficoltà servono a farci crescere come Paese, in questo caso dal punto di vista della digitalizzazione e della gestione dei servizi.  

8 aprile 2020

2020-04-09T18:51:42+00:00