DigitalizzAZIONE

Digitalizzare non è un semplice atto di riportare documenti cartacei al formato digitale,

questo è molto semplice, ma è la capacità di ripensare, ridisegnare e riconfigurare i processi della pubblica amministrazione, rendendoli sia più sostenibili dal punto di vista dei costi della macchina amministrativa ma anche sempre più efficienti, trasparenti, etici, democratici e al pieno servizio dei cittadini e del loro tempo.

Spesso però l’aspetto dell’impatto sul cittadino e il riconoscimento dei suoi diritti all’accesso e al (ri)uso dei dati vengono ampiamente trascurati, e non per volontà, ma per procedure intricate e insufficiente gestione, insieme ad una scarsa formazione al digitale degli enti locali.

Ma il bicchiere lo vediamo mezzo pieno, ora dobbiamo riempirlo con le competenze e con le azioni concrete necessarie.

Il bicchiere è mezzo pieno perché dal punto di vista delle leggi e del quadro normativo abbiamo tutto e non abbiamo nulla da invidiare al resto dell’Europa, anzi, per certi versi siamo pure innovativi, ma dobbiamo essere molto più consapevoli, concreti e competenti.

Ad esempio il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) è un testo unico che riunisce e organizza le norme riguardanti l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione nei rapporti con i cittadini e le imprese e regola e sancisce praticamente tutto quello che serve al fine di promuovere e rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale.

Abbiamo poi una agenda digitale Italiana e anche l’ AgID (L’Agenzia per l’Italia Digitale), l’agenzia tecnica della Presidenza del Consiglio che ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, favorendo l’innovazione e la crescita economica. Così almeno si dice, ma tra il dire e il fare mancano un certo numero di azioni concrete. Azioni che dobbiamo dobbiamo realizzare con le giuste competenze e risorse, e con l’obiettivo di intervenire a tutti i livelli dell’amministrazione locale e regionale, a partire dalla formazione.

Una Regione come l’ Emilia-Romagna, che giustamente si candida a regione leader nella tecnologia, nella digitalizzazione della conoscenza e nelle sue infrastrutture computazionali, non può rimanere indietro nella grande sfida di una pubblica amministrazione digitale realmente efficiente, sostenibile, trasparente al pieno servizio del cittadino , del suo tempo e dei suoi diritti.

L’Emilia-Romagna è più forte di chi la vuole debole.

Il 26 gennaio scegli la Lista Bonaccini e scrivi MUCCI

2020-01-22T15:09:46+00:00