Parliamo di sanità pubblica: medicina d’urgenza

L’Emilia-Romagna è una regione di riferimento nazionale per l’alto livello di servizio nella medicina d’urgenza e nell’assistenza sanitaria. Questo vuol dire che dobbiamo lavorare per tenere altri gli standard e migliorare dove serve.

Oltre alla assoluta necessità di sbloccare i concorsi per la specializzazione dei laureati in medicina che aspettano di reintegrare le fila dei medici di base in via di pensionamento, abbiamo individuato altri ambiti di intervento e le priorità da cui partire:

Pronto Soccorso

L’Emilia-Romagna è leader nella Medicina d’Urgenza ma resta alle prese con le carenze di organico in Pronto Soccorso dove il personale deve fronteggiare oltre il 90% degli accessi in emergenza-urgenza mentre le strutture sanitarie equiparate attraggono solo il 5% dei pazienti, le Case di cura solo il 3%.

Questi dati, oltre a rendere urgente la riapertura dei concorsi per l’implementazione del personale in Pronto Soccorso, devono spingere a una revisione dell’accreditamento dei servizi sanitari prevedendo che il privato accreditato con il SSN faccia la sua parte nella rete dell’emergenza-urgenza.

 

Micro-Team

Un aiuto determinante arriverebbe dall’introduzione di un nuovo modello di assistenza sanitaria territoriale: il MICRO-TEAM, costituito dal medico di base, un infermiere e un OSS. Un’unità ad alta valenza professionale che grazie alle nuove possibilità offerte dalla Telemedicina svolgerebbe un’attività diagnostica e terapeutica direttamente sul territorio, con particolare attenzione alle zone più disagiate, riducendo i flussi nei reparti di medicina d’urgenza e nei reparti specialistici.

 

Medici di base

L’Emilia-Romagna è prima in Italia nell’erogazione di assistenza sanitaria ma resta alle prese con un’emergenza nazionale: in 10 anni il 70% dei medici di base andrà in pensione a fronte di un insufficiente ricambio generazionale dovuto alla scarsa programmazione nella formazione e alla netta crisi di vocazione.

Occorre rendere la scelta della medicina generale più attraente se si vuole indirizzare un medico neolaureato verso il corso di medicina di base piuttosto che verso una formazione specialistica. Per questo occorre una precisa campagna di comunicazione mirata a reclutare i futuri medici di famiglia già a partire dal corso di laurea, incentivandone la scelta grazie anche alla previsione di un contributo economico per l’avviamento del proprio studio medico.

Noi ci siamo. In Azione per l’Emilia-Romagna
L’Emilia-Romagna è più forte di chi la vuole debole.

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2020-01-16T12:07:37+00:00