SANITÀ PIÙ ATTENTA AGLI ANZIANI

Per migliorare lo standard qualitativo della sanità serve migliorare sul fronte cure domiciliari.

Con il sistema in vigore (DRG), i reparti di degenza dimettono in tempi brevissimi anche patologie importanti con dimissioni cosiddette protette. Protette da chi? Solo dal medico di base e dalle infermiere domiciliari.

In un territorio tanto vasto occorre tener presenti le difficoltà agli spostamenti di una popolazione sempre più anziana, spesso con nuclei familiari frammentati. Non esiste più la grande famiglia contadina di un tempo; molti anziani vivono soli, e quando sono ammalati hanno enormi difficoltà di spostamento. Per questo in passato ci siamo opposti a una eccessiva concentrazione dei medici di famiglia in una sola postazione, nei comuni decentrati.

Serve una rete di supporto e in parte già esiste, con i medici di famiglia e infermieri che si recano a domicilio con assistenza programmata mensilmente o settimanalmente nelle patologie più gravi e nelle dimissioni ospedaliere protette.

Esempio Valsamoggia: le infermiere sono encomiabili, ma sono poche, vanno anche quotidianamente dai pazienti che necessitano di fleboclisi o altro. C’è l’ANT per i gravi ammalati oncologici.
Mancano però gli specialisti sul territorio. C’è solo un oncologo. Se serve un approfondimenti sarebbe utile avere un neurologo o un cardiologo o un qualsiasi specialista che si rendesse disponibile ad effettuare una visita a domicilio. Basterebbe chiedere questa disponibilità all’atto del conferimento di incarico ambulatoriale, prevedendo ovviamente un compenso adeguato alla
mansione aggiuntiva.

La telemedicina inoltre oggi offre tante opportunità ancora non sfruttate adeguatamente dal SSN. Dotare le persone in ossigenoterapia domiciliare a lungo termine, di un ossimetro (costo circa 30€), sembra doveroso ma ancora non si fa.
Anche dotare gli ipertesi cardiopatici indigenti che abitano distanti dai centri abitati di uno strumento per l’automisurazione della pressione arteriosa (costo circa 50€) come avviene per il glucometro ai pazienti diabetici, eviterebbe di trascurare questo importante parametro vitale.
Le nuove tecnologie permettono anche un monitoraggio continuo della glicemia nel diabete insulinodipendente (microchip sottocute).

Altro problema da risolvere in maniera più adeguata è quello dell’assistenza sociale a questi ammalati e
anziani isolati. Non tutte le famiglie hanno i mezzi per pagarsi una badante o una casa di riposo.

Che fare?
Creare una rete di angeli anche integrata con volontariato, disposti ad aiutare anziani e malati portando loro le cose di prima necessità. Assicurarsi con mezzi idonei resi disponibili dalla tecnologia moderna della situazione quotidiana delle persone sole e anziane o ammalate per un pronto intervento.

Telesorveglianza, spesa a domicilio, aiuti nell’igiene della persona e della casa.

Non è impossibile.
Nemmeno prevedere miniappartamenti con mensa in comune e personale adeguato per i casi più estremi.
Gli anziani soli e ammalati in futuro aumenteranno.

Bisogna pensarci ora.

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2020-01-22T15:03:37+00:00