Cosa accade al Senato, dando il giusto nome alle cose

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Siamo ancora alla Camera a votare gli emendamenti al dl competitività.
Nel contempo al Senato viene definita continua “bagarre”.
Ora, dato che noi come gruppo m5s siamo sempre sotto la lente di ingrandimento per il linguaggio, permettetemi di dissentire con l’espressione “bagarre” o “scontro”.
In se’ questi termini contengono già un giudizio, negativo, sugli accadimenti..
Quindi dissento.
Vi invito tutti a seguire il dibattito (e non la bagarre) al senato su www.senato.it.
Consideriamo che ora è riunito in modalità costituente, andando a modificare 40 articoli della Costituzione, e questo di per se’ non è illegittimo. Ma vediamo il metodo che si sta applicando (questo più che illegittimo potrebbe essere fastidioso).
Quello che io ritengo inaccettabile, e’ la fretta con cui si vuole portare a casa il risultato (votazioni al Senato entro l’8 Agosto), ed il braccio di ferro con tanto di minacce (Lotti che dice a Sel che se non ritirano emendamenti hanno chiuso orizzonti di alleanze future, Renzi che dice o riforme o voto).
Ricordo che non stiamo parlando di modifiche ordinarie, ma dell’assetto istituzionale del Paese. Almeno una parvenza di confronto onesto ed aperto non sarebbe male, ed invece abbiamo un super contingentamento dei tempi (il m5s ha già finito i minuti, salvo un regalo di mezz’ora di ieri, che sa un po’ di presa in giro, sulla discussione emendamenti), canguro sugli emendamenti (anche oggi saltati oltre mille emendamenti) e tempistica prestabilita con tanto di calendario, pallottoliere e sedute notturne.
La modifica della costituzione dovrebbe essere terreno comune, anche degli stessi parlamentari della maggioranza (ma chi sono io per parlare dei rapporti interni di un altro gruppo).
Comunque sia, i rapporti tesi di questi giorni potevano essere arginati.
E credo nel prosieguo dei lavori le colpe minori le abbia il m5s che non si è sottratto al confronto presentando solo 200 emendamenti, tutti nel merito.
Avrei preferito meno cangurate e voti segreti da strumentalizzare, e più flessibilità sul testo.
Possiamo anche essere di vedute diverse, ma la discussione non deve mancare.
Se qualche forza politica ha impedito a tutti il sano dibattito, se ne assumerà le responsabilità con il suo elettorato, conscia del fatto che comunque questo non è e non sarà un risarcimento sufficiente.
Stamattina sembrava ci fosse uno spiraglio di apertura sulla riforma.
A detta dei miei colleghi al Senato non si è visto nessuno.
Con la frustrazione nel cuore alcuni hanno abbandonato il Senato.
Cosa discuti se non hai più minuti per parlare, e se il testo resta blindatissimo?
E soprattutto di cosa discuteremo noi alla Camera, se sarà possibile emendare solo ciò che la prima camera ha modificato? In ballo c’è sicuramente la parte che introduce il bicameralismo perfetto su temi etici e diritti civili.
Quella si’, certamente la Camera la toccherà. E a colpi di maggioranza sopprimerà gli articoli.
Lo ripeto. Si può essere d’accordo o meno. Ma discutiamone.
In fondo si tratta -solo- della riforma Costituzionale, coi tempi e modi giusti, il clima poteva essere diverso.
L’alternativa c’è, ed è sempre il voto, con persone nuove che sapranno certo fare meglio di così.

2016-02-07T15:16:21+00:00