Oggi 2 agosto è l’anniversario della strage di Bologna.
A 33 anni dal 2 – 08 – 1980, rimane vivo il sentimento di cordoglio per le vittime che hanno perso la vita in seguito a questo efferato attentato, definito in seguito uno degli atti terroristici più gravi avvenuti in Italia nel secondo dopoguerra.
Alle 10,25 esatte di 33 anni fa, una valigia con il suo contenuto di morte, per altro di fabbricazione militare, esplodendo ha fatto crollare la parte ovest della stazione ferroviaria di Bologna, causando 85 morti e 200 feriti.
L’obiettivo era diffondere paura e terrore tra la popolazione italiana.
La città Bolognese reagì con orgoglio e prontezza: i primi soccorsi alle vittime furono prestati dai cittadini, insieme ai viaggiatori presenti.
Da quel giorno partirono anche le indagini, e con esse anche i depistaggi.
Si sviluppò infatti, un cumulo di affermazioni, smentite, piste vere e false, tipiche di altri tragici avvenimenti della cosiddetta strategia della tensione.
Grazie alla spinta civile e all’insistenza dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, si giunse ad una sentenza definitiva della Corte di Cassazione il 23 novembre 1995, dove vennero condannati all’ergastolo gli esecutori materiali dell’attentato.
Molte domande purtroppo restano. E gli anni che ci separano dalla strage non possono che rendere più difficoltosa la risposta a tali domande.
Chi furono i mandanti della strage? Qual era il vero intento? Come mai abbiamo assistito a depistaggi e strumentalizzazioni politiche divergenti dai fatti processuali? Esiste un collegamento con la strage di Ustica avvenuta appena 35 giorni prima?
I deputati emiliano-romagnoli del Movimento 5 Stelle esprimono cordoglio alle famiglie che ancora, con forza e determinazione, ricercano giustizia e verità.
Mara Mucci